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Poveri cubani?
Anche se tutta una certa fascia di popolazione giovanile non gira senza lo smartphone, che anche lì sembra diventato un prolungamento di se stessi, certamente povera lo è.
Ma è povera rispetto a quello che abbiamo noi europei, che abbiamo un sacco di cose all’ultimo grido, sono poveri come noi lo eravamo negli anni 50, prima del boom economico. Mendicanti ne ho visti pochi, evidentemente c’è anche un certo controllo, ma, a dire il vero, non sono proprio assenti. Quello che manca assolutamente è quel vociare non solo dei ragazzini ma anche di adulti talvolta, che ti assediano per chiederti qualcosa, di cui ho fatto esperienza in molti paesi non solo mediorientali.
Ho ricordato che tutta l'isola è tempestata di grandi cartelli che ricordano quelli elettorali nostri almeno 6x3 con frasi incitanti alla prosecuzione della rivoluzione. Sono gli stessi che tempestavano anche l’Italia nel ventennio: “credere obbedire e combattere” nella forma, ma soprattutto nella sostanza sono gli stessi. Allora si incitava alla costruzione del fascismo qui invece si inneggia alla rivoluzione (socialista). Manifesti indicatori delle sedi del PCC partito comunista cubano sono ampiamente indicate nella segnaletica anche nei centri minori.
A me sembra che il popolo di Cuba sia un popolo di grande dignità, comunque, almeno, è sempre molto sorridente, il che, se permettete, ai nostri tempi non è una cosa che non si possa notare.
In conclusione, Cuba è bella, ha meritato il viaggio ma, soprattutto, è stato per me un grande viaggio d’istruzione.
Antonio Boscato
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