TRACCE DEL TUO PASSATO
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Ora facciamo una piccola sosta nel percorso con una riflessione che ti presento. Essa nasce dalla mia osservazione sulla partecipazione tua e del gruppo, sui progressi che vedo realizzarsi, ma anche nelle insufficienze, che devo premurarmi di correggere.
Come ti ho già comunicato, qui siamo parte di un gruppo che percorre un cammino in salita, superando ogni volta qualche difficoltà. Quali sono gli ostacoli che possono fermare qualcuno o tutto il gruppo?
Ne sottolineo due.
- Ci si stanca, ci si siede e si torna indietro (per ora non è il caso del nostro gruppo, che mi sembra ancora molto deciso).
- Capita ancora che, invece di andare dritti per la strada, ci si distrae e si scappa un po’ di qua e un po’ di là. Sarebbe come dire che ci si perde per strada e questo è quello che può capitare a ragazzini che hanno ancora (per fortuna) la testa fra le nuvole e fanno fatica a concentrarsi. Succede, perciò, che la guida debba correre dietro a questa o a quello per riportarlo sul cammino, rallentando o facendo fermare tutto il gruppo.
Ascoltare bene la domanda e rimanere concentrati su essa per trovare la risposta giusta, è una cosa per tutti, ma specialmente per te, faticosa e difficile. La guida ogni tanto ti lascia fare un po’ di “ricreazione” con qualche battuta, ma poi bisogna tornare presto sulla strada che stai percorrendo.
Questo è un obiettivo formativo [1]che vogliamo conquistare. Un po’ alla volta migliorerai con un piccolo sforzo.
Commento a due testi prodotti su ciò che racconta la foto di Laura
Fra tutti i testi composti nell'esercizio precedente, in cui eri invitato assieme al gruppo a proseguire nel racconto che poteva suggerire la foto di Laura, ho scelto questi due perché si prestano a un commento:
Testo 1
“La foto era in bianco e nero ed un po’ sbiadita e ritraeva il nonno e la nonna da giovani che avevano lo zaino in spalla e si stavano incamminando lungo un sentiero di montagna. Dov’erano? Non lo so, ma mi sembrava un posto incantevole, immerso nel verde, anche se non si vedeva il colore dell’erba, ma si percepiva lo stesso il profumo e i colori della montagna. Sembrava di essere lì con loro, è stata una sensazione meravigliosa”.
Testo 2
“Come vedi è raffigurata tua nonna quando era piccola, che fa volare un aquilone, era uno dei suoi giochi preferiti. A destra c’è sua zia, a sinistra c’è suo fratello Claudio, quel giorno era triste perché si era dimenticato l’aquilone a casa”. Appena la nonna entrò, la foto smise di raccontare.
Quali osservazioni si possono fare confrontando i due testi?
Ti aiuto: tutti e due i testi contengono un racconto, ma, riflettendo, puoi trovare benissimo alcune differenze: quale tra i due risponde meglio al titolo: “La foto cominciò a raccontare?”.
Forse il secondo dei due testi, infatti il primo si concentra sulla descrizione dei particolari della foto e non potresti dire che esso contenga un “vero racconto”.
Forse il testo 2 è più “storico” perchépresenta i personaggi della foto,dicendo chi sono e cosa stanno facendo, anche se poi è Laura, che immagina la causa della tristezza dello zio[2].
Esercizio di scrittura: sei d’accordo con questa opinione? Riporta il tuo giudizio.
Approfondimento
Tracce del tuo passato sono quelle che richiamano i ricordi: giocattoli, fotografie, oggetti vari…
Esercizio di scrittura: un particolare giocattolo che tu conservi quali ricordi ti richiama?
Le fotografie (io da solo – io con genitori, nonni, fratelli …).
- Ci sono fotografie che possiamo chiamare “quotidiane” (ad esempio, il compleanno della nonna, una gita con la famiglia, tutti insieme per la festa del Natale…).
- Ci sono fotografie degli avvenimenti particolari, specialmente dei “tuoi” grandi avvenimenti (primo giorno di scuola…, a scuola di nuoto…, la prima gara di sci …, la prima comunione, un’importante festa di famiglia…), che sono destinati a ricordare i momenti che in qualche modo hanno segnato delle tappe, un momento di passaggio, una conquista...
Esercizio di scrittura: a me piace molto quella foto perché…
Parliamo anzitutto dei tuoi ricordi
I ricordi appartengono al tuo passato, fin dove arrivano? All’asilo, in prima elementare … Sono sempre ricordi belli? Ce ne sono anche di brutti? Che cosa ricordano della tua vita? Perché per te sono importanti? Un ragazzo ricorda che da piccolo gli piacevano le banane. È un ricordo? Certamente sì, ma è un ricordo importante? Decidi tu.
Come abbiamo visto per la foto di Laura, i ricordi facilmente richiamano delle emozioni.
Esercizio di scrittura: riportabrevemente (ma non troppo!) un ricordo del tuo passato spiegando perché lo consideri importante[3].
Ci sono poi i racconti …
…dei tuoi genitori o nonni, zii che richiamano qualcosa di te quando eri troppo piccolo per poter ricordare. I genitori, nonni, zii completano e arricchiscono i tuoi ricordi. Ti ricordano sempre fatti belli e parlano sempre bene di te?
Ci sono anche dei documenti ufficiali che dicono qualcosa di te, ad esempio: il tuo certificato di nascita, di battesimo, le pagelle scolastiche … viene in mente qualcos’altro?
Usiamo una parola difficile: i documenti certificano.
Riporta dal dizionario la definizione del verbo “certificare”
I documenti ufficiali sono un materiale che è conservato in appositi luoghi a ciò destinati. Li indichiamo con la parola “archivi” (ricordiamo questa parola). Dove è conservato il tuo certificato di nascita? Nell’archivio comunale. Il certificato di battesimo è conservato invece nell’archivio parrocchiale.
Abbiamo fatto l’elenco dei documenti di cui sei in possesso oggi: nascita, battesimo, carta d’identità, codice fiscale, tessera sanitaria.
Il documento che parla di te molto più di tutti gli altri è la tua pagella scolastica che certifica non soltanto in quale classe di scuola ti trovi ora e le tue capacità attuali ma le pagelle delle classi passate, che sicuramente hai conservato, raccontano i progressi (speriamo) che nella tua formazione e nel tuo apprendimento hai realizzato. Anche queste sono conservate in un luogo della tua scuola (archivio scolastico).
Altri documenti si aggiungeranno nei prossimi anni: passaporto, patente, titolo di studio, certificato di matrimonio e, purtroppo alla fine, anche il certificato di morte.
Tutti questi documenti saranno conservati in futuro in qualche archivio e fra 150 anni un tuo bis-bis-nipote oppure uno storico (perché sarai diventato un personaggio famoso), che vorrà avere notizie su di te, potrà andare in questi archivi e trovare notizie che egli potrà utilizzare per scrivere la storia della tua vita o le tue imprese[4].
Il discorso sulle pagelle come documento, che abbiamo appena nominato, è molto importante perché, se la pagella di quest'anno dice quanto sei “bravo ora”, quelle del tuo passato dicono quanto sei “diventato bravo”. Insomma, oggi non saresti “bravo”, se tu non lo fossi diventato nel tuo cammino scolastico. Elementare, no?
Ti do ora una nuova definizione della “storia”[5]che studiamo in questo laboratorio. Ne abbiamo già parlato all'inizio di questa scheda, ora cominciamo a spiegarla meglio, e già cominci a capire e ad orientarti, non ti senti più sperso come all’inizio.
Cominci a capire, infatti, che il “fare storia”, di cui facciamo esperienza nei nostri incontri, vuol dire entrare in possesso di strumenti, mezzi per ricostruire un passato in generale e comprendere così se questo è stato importante.
Se poi parliamo del tuo passato, significa capire quanto esso è stato importante per te anche per quel che sei oggi, cioè per il tuo presente.
Il GRANDE CONCORSO prosegue con la terza serie di domande
Crescere diventando piccoli ricercatori di informazioni giuste è un altro obiettivo formativo che vogliamo acquisire tutti assieme. Ma io ora sarei curioso di sapere come sei riuscito finora a trovare le informazioni per le risposte al concorso? Quali trucchi hai messo in atto? (farti dare le risposte da un compagno/a è un trucco, ma non vale!).
“Mission impossible”, quindi? Dipende dalle tue capacità di andare a cercare le informazioni giuste al posto giusto[6].
Questa volta ti porto di nuovo nel campo della letteratura italiana partendo (come ho fatto la volta precedente, da un inizio, molto molto riassunto e rielaborato di un importante romanzo. Sempre più difficile? Per te temo proprio di no.
UN INCONTRO PROPRIO SGRADITO
Siamo verso la metà del 1600. Il parroco di un paesino sul Lago di Como sta passeggiando tranquillo lungo sentiero di campagna, recitando le sue preghiere e riflettendo sul fatto che l'indomani avrebbe dovuto celebrare un matrimonio tra due bravi giovani della sua parrocchia. Improvvisamente gli si parano davanti due ceffi, armati di spada e con fare minaccioso dicono: “Reverendo, lei domani dovrebbe celebrare un matrimonio tra quei due giovani. Ebbene, quel matrimonio lei non dovrà farlo né domani né mai!”.
Devi rispondere alle seguenti domande
- Il titolo e l'autore del romanzo in questione.
- È un romanzo storico, di fantasia oppure…
- Il nome e cognome dei due giovani che dovevano essere sposati dal parroco.
- Il nome del parroco.
- Il nome di chi aveva mandato i due brutti ceffi a minacciare il parroco.
- Il nome della perpetua (domestica) del parroco.
- Che cosa decide di fare il parroco dopo la minaccia?
- Al suo posto, tu cosa avresti fatto?
Suggerimento: dopo avere trovato il titolo dell'opera, puoi ricavare la trama da un sito Internet e da questa trarre tutte le informazioni che ti servono.
[1] La parola “obiettivo formativo” l'insegnante l'ha tirata fuori più di una volta. Che cosa vuol dire? Obiettivo formativo è un'espressione molto complicata (complessa), per ora diciamo che con questo termine indichiamo le capacità che, partecipando a questo laboratorio, cominci ad acquisire e a mettere in pratica.
[2] Come ti accorgi, qui impariamo non soltanto dalle parole dell’insegnante, ma anche da quello che riescono a produrre i tuoi compagni.
[3] Importante: non limitarti a elencare soltanto il ricordo,. ma rifletti anche al motivo per cui tu lo consideri importante.
[4] Cioè, impresa è quello che hai realizzato che può farti diventare importante e famoso. Ovviamente si può diventare famosi anche per le cose cattive e per il male che si è fatto durante la vita.
[5] Se capisci questa definizione, vuol dire che hai già raggiunto un primo obiettivo formativo e non poco importante per la tua età.
[6] Ricordi lo scopo del concorso? Per te arrivare primo è vincere il grande (!?) premio in concorso e, soprattutto, "essere il primo" (motivarti, anche puntando sulla tua voglia di emergere , è un trucco che ho messo in atto inventandomi il concorso ), invece, lo scopo vero è di abituarti ad andare a trovare le informazioni mettendo all’opera tutte le tue energie.
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