Questo sito utilizza cookie tecnici. Sono inoltre installati cookie tecnici di terze parti. Cliccando sul pulsante Accetto oppure continuando la navigazione del sito, l'utente accetta l'utilizzo di tutti i cookie.
Per maggiori informazioni, anche in merito alla disattivazione, è possibile consultare l'informativa cookie completa.

Job.Scuola.Idee

raccolta di idee e strumenti per una DIDATTICA moderna

Indice articoli

“Viaggia, gira ovunque tu voglia in Giappone, nelle metropoli e nelle piccole città, ma soprattutto osserva. È l'unico modo per conoscere”. Perché, a men che tu non abbia una buona conoscenza della lingua, non puoi comunicare con la gente. Ma neppure la conoscenza della lingua ti sarebbe sufficiente, perché i Giapponesi verso gli stranieri sono diffidenti. Non ostili, tutt'altro, anzi gentili (talvolta in modo quasi esagerato, ma questo appartiene al loro modo di essere giapponesi, ti danno una mano, ma se in metro accanto a te si libera un posto, restano in piedi ma non vengono ad occuparlo, è un modo per marcare il loro distacco).

Il loro modo di salutarti è l’inchino, ma come e quanto s’inchinano è indice di una loro visione gerarchica della persona che incontrano. Non ci si dà mai la mano.

Però poi succede anche il contrario. Ad Osaka volevamo chiedere solo una informazione sulla direzione verso la stazione ad un occasionale passante e costui, forse ritenendo che non avremmo capito, ha deciso di accompagnarci fino a destinazione in un percorso di un quarto d’ora portando la valigia di mia moglie. Noi, inesperti, ci sentivamo in dovere di fare una piccola mancia (che in Giappone non si fa mai, in questo caso è stata una scorrettezza), ma questa persona ha chiesto invece solo di fare un selfie assieme.

Qualcuno mi chiederebbe: ma come fai a girare in un Paese dove si parla una lingua che quasi nessun europeo conosce, con una scrittura indecifrabile e dove ben pochi parlano inglese? Non è stato difficile, perché accanto al giapponese esiste ovunque la trascrizione in caratteri latini (le fermate degli autobus o le guide nelle stazioni) o la traduzione in inglese degli oggetti esposti nei musei e molto spesso nelle città i menu dei ristoranti sono bilingue, oppure sono visualizzati con foto e i prezzi indicati sono quelli (a cui vanno aggiunte le tasse), ma non sbagli di uno yen. Oltre alle guide della serie Planet, alla fine molto essenziali e insufficienti, il grande mezzo utilizzato per girare con sicurezza sono le mappe dettagliate di Google sempre se tu sei connesso a Internet. Veramente vai a colpo sicuro e non sbagli mai.

Ma a uno che mi chiedesse qualcosa sulla base della mia breve esperienza, che consigli mi sentirei di proporre? In fondo, che cosa mi ha colpito ed attratto di più?

Non aspettatevi, e non mi aspettavo, magnifici panorami, di quelli che, come altrove, ti tolgono il fiato. Le bellezze del paese non si offrono immediatamente agli occhi del turista. Sotto l’aspetto paesaggistico il Giappone appare quasi “minimalista”, fatto di piccole cose che riprendono e riflettono dei mondi. Un giardino Zen di qualche centinaio di mq è effettivamente un “mondo” e una concezione del mondo. Ecco perché è richiesta osservazione e capacità di attenzione.

Le prime cose che ti possono colpire sono forse delle curiosità, ma avverti già la differenza: gli autisti dei taxi e degli autobus indossano sempre dei guanti bianchi, le donne di mezza età nel caldo afoso di agosto portano sempre mani e braccia fasciate.  (Spiegazione su internet: la pelle chiara in Cina è simbolo di delicatezza e femminilità e sono moltissime le donne che, per questo motivo, si coprono dal sole per evitare di abbronzarsi. Per i cinesi l'abbronzatura, sin dai tempi dell'impero, è associata al lavoro nei campi e viene da molti disprezzata perché considerata caratteristica di un ceto inferiore).

Non occorre portarsi il pigiama da casa: ogni albergo, anche non con stelle esclusive, fornisce la vestaglia per la notte pulita ogni sera. Aggiungiamo, e questa è senz’altro una piacevole sorpresa, che sempre e ovunque, anche nei luoghi pubblici, le toilette sono frequentissime e pulitissime, e anche un po’ strane perché quasi sempre includono water e bidè (un po’ il misterioso “washlet”). E anche qui Internet ti informa che lì pulizia e igiene sono equiparate a qualità come la bellezza e l'ordine. E anche nei bagni pubblici diffusissimi in tutta la nazione, prima di scendere nella vasca da bagno ci si deve lavare accuratamente. Ma non ho fatto questa esperienza per mancanza di tempo, ma, soprattutto, perché i bagni pubblici hanno acqua termale normalmente a 40 gradi.

Poi, immediatamente, le osservazioni di ogni giorno che più ti colpiscono: come fanno ad essere così puntuali i mezzi di trasporto e non importa se treni ad alta velocità o autobus urbani? Spaccano il secondo. Per me rappresenta un mistero (pensando che anche i nostri migliori Frecciarossa i loro 5-10 minuti di ritardo, quando va bene, li fanno). Eppure, almeno per quanto riguarda le città, anche lì il traffico intenso potrebbe creare rallentamenti e ritardi. Ma questo sembra essere ininfluente. Certamente basta osservare che l’entrata-uscita dei passeggieri dai mezzi di trasporto è ordinata al punto di apparire quasi una sfilata militare. Migliaia di persone si incrociano ad agni semaforo verde a Tokyo ma miracolosamente non si scontrano.


SITO INDIPENDENTE sponsorizzato da "Didatec"   

© Didatec di Urbani Francesco - Via Galvani, 33 - 36078 Vladagno (VI) P.I. 03601840246

Cerca

Esercizi

Job Scuola, propone in via sperimentale una serie di esercizi GRATUITI di Matematica per la Scuola Elementare e Invalsi (già attivi) e per la Scuola Media (in costruzione).

Gli esercizi di matematica vengono proposti come ripasso ed esercitazione per migliorare la velocità di elaborazione, come ripasso prima del ritorno a scuola e per il recupero scolastico.

Se trovate qualche errore Vi saremo molto grati per una segnalazione; scrivete qui; grazie.

in evidenza

RSS
SITO INDIPENDENTE sposorizzato da "Didatec"  Internet provider